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#TIPMovies #senzatempo aprile-giugno 2022

TIP Movies #senzatempo

Dalla collaborazione con ZaLab FILM, la Biblioteca Galleggiante dello Spettacolo e il TIP Teatro di Via Aspromonte (Lamezia Terme) presentano una nuova edizione di #TIPMovies (sottotitolo: #senzatempo) rivolta a nuovi documentari d’autore. Le proiezioni – con supporti in Alta Definizione – sono previste ogni due venerdì a partire dal prossimo 22 aprile, in doppio orario, alle 18:30 e alle 20:30. Dalle 18:00 in poi è aperto il #bistrot del TIP.

ZaLab è un laboratorio culturale che opera da oltre 15 anni per la produzione e distribuzione di cinema libero, indipendente e sociale, per valorizzare un genere cinematografico, il documentario, da sempre terreno di sperimentazione e crescita. Dal 2006 ad oggi ha prodotto e distribuito in sala e televisione film documentari pluripremiati a livello internazionale e promosso campagne sociali per diffondere democrazia e diritti delle minoranze.

Di seguito il programma di questa prima parte:
SCARICA IL PDF QUI

22 aprile 2022 | 18:30; 20:30
Radiograph of a family di Firouzeh Khosrovani
Il film ripercorre la storia familiare della regista. Firouzeh Khosrovani, figlia di padre laico e madre musulmana praticante, è il prodotto del conflitto tra laicità e ideologia islamica in Iran. La relazione dei suoi genitori attraversa molti decenni: dall’era dello Scià alla Rivoluzione Islamica, passando attraverso la guerra Iran-Iraq, fino ai giorni nostri. Nella sua famiglia, come in tante altre, gli effetti della rivoluzione islamica hanno influito su ogni aspetto della quotidianità. Mentre il padre continua ad ascoltare Bach, la madre si dedica all’attivismo religioso, eliminando da casa le carte da gioco e le foto di donne senza hijab. Attraverso fotografie, lettere e voci dal passato, la regista racconta la sua infanzia, la storia di una famiglia divisa e di una figlia combattuta.La sua storia privata diventa metafora dei cambiamenti della società iraniana negli ultimi quarant’anni.

6 maggio 2022 | 18:30; 20:30
Po di Andrea Segre e Gian Antonio Stella
14 Novembre 1951, l’argine sinistro del Po a poche centinaia di metri dal ponte della ferrovia Padova-Bologna si spacca. La marea invade in pochi minuti le terre del Polesine, una delle regioni all’epoca più povere, più misere di tutta Italia. Migliaia di uomini, donne e bambini scappano mentre l’acqua rimane stagnante per mesi tra le case e le campagne. Oggi, 70 anni dopo, i bambini di allora ricordano con una memoria ancora viva quei mesi immortalati dalle pellicole perfettamente conservate negli archivi dell’Istituto Luce.

20 maggio 2022 | 18:30; 20:30
Mother Lode di Matteo Tortone
Jorge lascia la sua famiglia e il suo lavoro di mototaxi nei sobborghi di Lima per cercare fortuna nella miniera più elevata e più pericolosa delle Ande Peruviane. Isolata su un ghiacciaio, La Rinconada, è “la città più vicina al cielo”, qui arrivano ogni anno migliaia di lavoratori stagionali attratti dalla possibilità di far fortuna e nella speranza di una vita migliore. Da qui, Jorge inizia un viaggio fatto di premonizioni, dove la realtà e l’immaginazione si legano indissolubilmente e dove il mito della ricchezza viene costruito sul sacrificio: occasionalmente dei giovani minatori scompaiono, perché l’oro appartiene al Diavolo, El Tio de la Mina reclama sacrifici.

3 giugno 2022 | 18:30
Il tempo rimasto di Daniele Gaglianone (alla presenza del regista)
Il protagonista di questo film è il tempo, rimasto nelle pieghe della vita. È un film su dei bambini e dei giovani che ora, con le rughe disegnate sul viso, ritornano indietro, a volte come se fossero di nuovo là dove sono stati. In questa distanza che cerca di annullarsi abita il confronto fra il tempo che resta e quello che resterà. Una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si può scoprire guardandosi in questo specchio. Un lungo percorso di ascolto e di incontri attraverso l’Italia, alla ricerca di un mondo “fino a ieri” che a volte appare remotissimo, a volte stranamente presente.

3 giugno 2022 | 20:30
Dove bisogna stare di Daniele Gaglianone (alla presenza del regista)
Georgia, ventiseienne, faceva la segretaria. Un giorno stava andando a comprarsi le scarpe; ha trovato di fronte alla stazione della sua città, Como, un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti: era la frontiera svizzera che si era chiusa. Ha pensato di fermarsi a dare una mano. Poi ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano un po’ più sostanziosa. E’ ancora lì. Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone; Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza, sono persone molto diverse; sono di età differenti, e vengono da mondi differenti. A tutte però è successo quello che è successo a Georgia: si sono trovate di fronte, concretamente, una situazione di marginalità, di esclusione, di caos, e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare.