IL TEATRO DI DARIO FO

Teatro Politeama, 22-23 novembre, h 21.00

Mario Pirovano, Il teatro di Dario Fo.

Lo santo jullare Francesco e Mistero Buffo.

Teatro Politema, 22 novembre, h.21

LO SANTO JULLARE FRANCESCO

Dalle ricerche di Dario Fo, premio Nobel per la letteratura 1997, un memorabile lavoro sulla vita di San Francesco. Un ritratto inedito del più straordinario innovatore del pensiero cristiano, per parlarci dei grandi temi che attraversano la società contemporanea, “Lu Santo Jullare Francesco” è un monologo in cui prende vita un’intera serie di personaggi dell’Italia medioevale: Papi e Cardinali, soldati sui campi di battaglia, contadini e venditori al mercato, monaci e cavapietre. Lavorando su leggende popolari, su testi canonici del trecento ed altro, Dario Fo elabora un’immagine non agiografica di San Francesco:spogliato dal mito, ritroviamo un personaggio provocatorio, coerente, coraggioso, ironico.

 

Teatro Politeama, 23 novembre, h 21,00

MISTERO BUFFO

Per anni Dario Fo ha condotto ricerche sulla cultura popolare indagando su testi in lingua volgare, in latino ed in lingue neolatine. Li ha tradotti, riscritti, riadattati fino a dar loro una chiave teatrale, soto forma di giullarate. I giullari recitavano nei mercati, nelle piazze, nei cortili e qualche volta dentro le chiese. E di giullarate è composto “Mistero Buffo”, lo spettacolo più famoso di Drio Fo,sulle radici del teatro popolare. Il termine “mistero” è usato già nel II, III sec. dopo Cristo, per indicare una rappresentazione sacra. Un Mistero Buffo è dunque uno spettacolo grottesco, una rappresentazione che nasce dal popolo. Il “Mistero Buffo” di Dario Fo è stato riproposto dal 69 ad oggi in oltre 5.000 allestimenti in Italia e all’estero e viene ormai considerato un classico del 900.

Tra le giullarate che compongono “Mistero Buffo”: “La resurrezione di Lazzaro”, “La fame dello Zanni”, “Bonifacio VIII”, “Il primo miracolo di Gesù Bambino”. La ricchezza del testo e le capacità istrioniche di Mario Pirovano riescono a trasportarci nella dimensione delle farse medievali provocatorie e dissacranti, e nella comicita’ viva della Commedia dell’Arte.