ACQUA DI COLONIA

Uno spettacolo sul colonialismo italiano. Il colonialismo italiano. Una storia rimossa e negata, che dura 60 anni, inizia già nell’Ottocento, ma che nell’immaginario comune si riduce ai 5 anni dell’Impero Fascista. Cose sporche sotto il tappetino, tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa. È acqua passata, acqua di colonia, cosa c’entra col presente? Eppure ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo. Vista dall’Italia, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali.

E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno.

 

 

CREDITS

Testo, regia, interpretazione / Elvira Frosini e Daniele Timpano

Consulenza / Igiaba Scego

Voce del bambino Unicef / Sandro Lombardi

Aiuto regia e drammaturgia / Francesca Blancato

Scene e costumi / Alessandra Muschella e Daniela De Blasio

Disegno luci / Omar Scala

Progetto Grafico / Valentina Pastorino

 

Uno spettacolo di Frosini / Timpano

Produzione / Romaeuropa Festival, Teatro della Tosse, Accademia degli Artefatti

Con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio

Si ringrazia C.R.A.F.T. Centro Ricerca Arte Formazione Teatro