Teatro Politeama, 1 ottobre 2013, h.21
Compagnia Ragli
L’Italia s’è desta, un piccolo (falso) mistero italiano
con Dalila Cozzolino
progetto Compagnia Ragli
testo, luci e regia Rosario Mastrota
spettacolo vincitore del Festival per monologhi UNO – Teatro del Romito, Firenze
spettacolo vincitore del Festival Teatropia 2012 – mafia e politica – Università degli studi, Siena
testo finalista al Premio Hystrio Scritture di scena_35 2012 – Milano
spettacolo vincitore del Premio Centro alla drammaturgia 2012 – Teatro dei Battuti, Cuneo
testo segnalato per Permanenze 2012 – Teatro Valle, Roma
premio migliore attrice Premio Centro menzione speciale della critica
Una vecchia bicicletta da uomo. E una donna. La donna si chiama Carla e non è nessuno. Non ha fatto nulla di speciale. Ha una vita assente, da invisibile. Vive in un piccolo paese del sud e il suo succo preferito è il succo di mela verde. Conosce tutti in città e tutti la conoscono. Lei parla con tutti ma nessuno le risponde.Mai. E’ la scema, la strana, la scarpe strane del paese. E lei sa di esserlo. Suo padre è morto e sua madre la costringe a mangiare carne di mucca. Ha un’amica che si chiama Maria, scomparsa. Tra il niente che la contraddistingue e il nulla che la attornia, Carla racconta la sua storia, del suo momento,del suo segreto: un pomeriggio senza storia assiste ad un rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria. Vede tutto ma nessuno le crede quando prova a raccontare quello che ha visto. Il rapimento è di quelli che fanno subito audience. E in un paio di giorni la notizia invade le case: radio, televisioni e giornali assediano il piccolo paese. L’Italia è incollata alla televisione. Lo scoop dilaga, esplode. Esercito, politica e giornalisti all’assalto del nuovo fenomeno mediatico. E, tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, l’unica che sa. Nessuno le crede. Ma lei si inventerà un modo per raccontarlo a tutti: in diretta nazionale. Tra lo stupore di Bruno Vespa a Porta a porta. Carla risolve il piccolo mistero italiano, restando, tuttavia, invisibile. La spettacolarizzazione vince sul fatto.